lunedì 22 marzo 2010

4° capitolo - Acqua che scorre non porta veleno

Nel frattempo entrambe le fazioni di roditori si preparavano come meglio potevano allo scontro imminente.
Il mais rappresentava per entrambi i regni la principale fonte di sussistenza nonché di difesa.
Perciò i sorci avevano decisamente incrementato in quel periodo l'approvvigionamento degli acini.
Il granturco infatti, era l'unico seme abbastanza piccolo da essere trasportato, ma anche l'unico germe sufficientemente grande da provocare danni se utilizzato come munizione per le catapulte.
Ogni riva cercava i chicchi nel campo avversario così da evitare di prosciugare le proprie risorse, ed ogni riva cercava in ogni modo di ostacolare il nemico in questo suo rastrellamento.
Si arrivò persino ad allargare il letto del fossato che, in quel periodo così secco, non era altro che un canale di fango e zolle secche di terriccio, in modo da allungare e rendere più rischioso il percorso da compiere.
Lo scontro, era dunque inevitabile.
Le munizioni di chicchi, ben interrati nelle tane, erano ora sufficienti.
La pace ormai, aveva i giorni contati.

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