martedì 5 maggio 2009

Sorella (racconto completo)

Amelie e Josette.


Mai il contrario.
Solo Amelie e Josette.


14 Novembre 1851.

Una settimana logorata da un'incessante piovere.
La signora Setrienne è in travaglio da 18 ore.
Il signor Setrienne è in travaglio da 8 mesi , 4 giorni e 15 ore, da quando ha scoperto la gravidanza gemellare della moglie.
“Respiri profondi...non rantoli signora..respiri profondi” ripeteva il medico oramai da quando aveva varcato la soglia di casa.
Era stato chiamato in tutta fretta, svegliato nel cuore della notte,e le guance rosso sangue dimostravano a malapena la corsa che il cinquantenne un po in carne aveva compiuto per arrivare alla casa in collina dei Setrienne.
Alle 2.45 del 15 Novembre, la signora Setrienne dava alla luce due splendide,sane e paffute gemelle, che la madre riuscì subito a distinguere, dato che la seconda nata era l'unica delle due ad avere una voglia a forma di mezzaluna sulla spalla sinistra.
Amelie, nome che deliziava molto la madre, fu dato alla prima delle due che si mostrò alla luce.
Josette Letitia ,per tutti solo Josette,fu il nome della nonna materna dato invece alla seconda.
Il padre non aveva voce in capitolo.
“Se son femmine , si fa come dico io...se son maschi , ti prego sparami”.
La signora Setrienne era la terza di quattro fratelli, che avrebbe veramente tentato il suicidio pur di non passare le pene della madre.
Le piccole crebbero splendide , paffute e perfettamente identiche.
Amelie era la gioia della madre. La deliziava molto riempirla di merletti, portarla a passeggio, farle i boccoli la mattina, insegnarle come si comporta una vera signorina, accarezzarle le guance mentre si addormentava. E Amelie ricambiava come solo una bimba sa fare.
Non fraintendete.
La madre non voleva certo essere una di quelle che innalzano un figlio per metterne in ombra un' altro. Se la deliziava una figlia incipriata e composta, figuratevi due.
Il fatto è che le attenzioni verso Josette non sortivano lo stesso effetto,e piano piano, la madre smise di tentare di instaurare un rapporto più profondo con la secondogenita.
Josette d'altra parte era più svagata, più pasticciona, più ribelle,diversa ma dannatamente uguale alla sorella. La ragazza fraintendeva completamente le attenzioni della madre;”So che mi consideri solo la brutta copia di Amelie...”Finiva sempre per dirle dopo l'ennesima discussione.
Crebbe quindi molto più attaccata al padre, anch'egli un po' svagato.
Perciò , quando quest'ultimo si spense prematuramente in seguito ad un malore,Josette, allora quattordicenne, rimase molto scossa e evitò ogni contatto che non fosse indispensabile con la made.
Ella d'altronde, fece di tutto per comprendere la figlia, ma ,come accadrà per tutta la sua gioventù,non capirà mai fino in fondo la fragilità,la diversità ed il senso di inadeguatezza che attanagliavano Josette.



12 Novembre 1867

Tra pochi giorni è il compleanno di Amelie.
Ah,spero di non dimenticarmi di farle gli auguri.
Si arrabbierebbe molto se me ne dimenticassi proprio io che sono la sorella (gemella).
La mamma sicuramente le avrà comprato dei nastri ed un cappellino nuovo, come ogni anno.
Stamane abbiamo litigato, tanto per cambiare.
Mi ha beccato di nuovo che leggevo Frankestein.
Testuali parole:”Una fanciulla per bene non dovrebbe sciupare il suo tempo in tali letture..un mostro che torna in vita..ma per favore!Dovresti dilettarti in letture più da signorina...Guarda Amelie ad esempio..lei si che...”
Lei si che.
Non la finisce mai questa frase. Forse teme di ferirmi troppo, o forse teme di non riuscire a trovare una sola parola che esprima tutto il suo disprezzo nei miei confronti.
Certo, se non la finisce lei la frase, ci pensa la mia immaginazione a farlo.
Amelie, in due parole figlia perfetta.
Josette, in due parole errore incorreggibile.
Come ogni pomeriggio, Amelie va in città per le lezioni di piano.
Le piace molto quello strumento, ma non la vedo mai né provare né solfeggiare.
La mamma comunque ne è entusiasta.
“Una pianista ha delle mani da vera signora” alludendo sicuramente alle mie poco curate (mi mangiucchio ancora le unghie quando sono nervosa).
Nota positiva del giorno.
Plaude mi ha sorriso stamane ai giardini.
Quel ragazzo è delizioso, anche se non troppo loquace.
A noi basta guardarci per capirci. Almeno credo.
Nota negativa.
La cara zia Carlà e il suo reggimento di gatti saranno nostri ospiti tra pochi giorni.
Non vuole perdersi la festa di fidanzamento di Amelie.
La mamma ha organizzato uno “splendido e delizioso ballo in maschera, tutto merletti , punch alla frutta e violini”.
Wow, non vedo l'ora. Tutte le amiche di Amelie, che mi fisseranno, sottolineando l'abisso che ci separa, la classe che mi manca, l'eleganza che non ho ereditato.
Almeno Amelie sarà contenta, a lei piacciono queste cose molto eleganti e costose.
Sarà una festa magnifica lo sento(nota sarcastica).

Josette Letitia



13 Novembre 1867

Ho appena finito Frankestein. Gran bel libro, se non fosse che la descrizione dei cadaveri in decomposizione mi ha fatto quasi vomitare.
Stamane ai giardini, Plaude mi si è seduto vicino, vicinissimo, mi era quasi in braccio.
Se ho visto bene , stava leggendo qualche cosa di un certo Nietzsche.
Classico.
I ragazzi taciturni leggono sempre autori sconosciuti.
Almeno sa leggere.
Comunque oggi Chaterine, la mia preferita nonché unica cugina, mi ha promesso che chiederà a Dominique, amica della sorella di Plaude,in modo discreto, se ha già la ragazza.
Spero davvero di no.
La mamma era preoccupata oggi. Dice che Amelie sta ingrassando a vista d'occhio (cosa che io non ho assolutamente notato), ed è preoccupata che non entri più nel vestito del ballo.
Da vederlo quel vestito. Un intreccio infinito di perle, merletti, orli rosa. Amelie sembra un barboncino impigliato in una rete da pesca, giuro. Ho trattenuto a stento le risate quando mi ha chiesto cosa ne pensassi.
A mio parere,comunque è più radiosa del solito in questo periodo.
Non so come dirlo, ma ha una strana luce negli occhi.
Nota positiva
La cagnetta della vicina, la signorina Aclutelle , ha avuto quattro cuccioli bastardini.
Mia madre è andata ad aiutarla a gestire il parto, sostenendo di essere un'esperta in materia.
Bisogna dire una cosa, quella cagnetta è di razza pura e la padrona la osanna come fosse una dea gentilmente concessa alla mercé di noi poveri mortali.
Credo che sia svenuta notando la “razza” dei piccoli. La nota positiva? Odio quella vecchia donna.
Nota negativa.
Oggi prove generali del gran ballo.
Amelie verrà annunciata all'inizio della festa, dovrà scendere una lunga scalinata, e aprire le danze con il suo storico promesso Antoinne.
La mamma e la zia Carlà sono sovreccitate:non fanno altro che parlarne,valutare i pro e i contro del servire il punch prima delle tartine, scegliere gli spartiti,provare con Amelie la sua discesa.
Sto seriamente valutando l'ipotesi di saltare il ballo. Infondo è il fidanzamento di Amelie, la protagonista sarà lei, l'attenzione sarà tutta sua.

Josette Letitia


14 Novembre 1867

Stamane Amelie non stava molto bene.
Ha vomitato tutta la cena , e in effetti le sta bene:ieri sera si è mangiata pure la mia fetta di torta.
La mamma la sta ossessionando con la questione del peso.
Oggi progetta una dieta fai da te tutta pane, acqua e carote,che ovviamente devo rispettare anche io per non invogliare Amelie, e la zia Carlà sta contribuendo grandiosamente a rendere questa settimana un inferno.
Sembra che la diverta molto vedermi arrabbiata, ma , se continua così, quando verrà il momento di tornare a casa, troverà qualche gatto in meno.
Ho scoperto grazie a lei il mio odio incontrollato e smisurato per i felini, inutili palle i peluria che graffiano e fanno i carini quando hanno fame.
Nota negativa
Oggi Plaude non c'era al parco.
L'ho cercato molto con la coda dell'occhio, ma non ho scorto la sua chioma scura.
Mi è dispiaciuto, ma almeno ho potuto rilassarmi senza dover stare attenta a dove si posasse il suo sguardo.
Oggi ho iniziato un nuovo libro:Marie D'Angleterre Reine Duchesse,abbastanza piacevole.
Altra nota negativa.
Oggi prova generale per il mio di vestito.
Un avvincente pomeriggio dal sarto, un altrettanto avvincente giro per negozi di scarpe e , ciliegina sulla torta (tanto perché sono affamata) ,questa sera per cena carota cotta, pane e acqua fresca.
Neanche fossimo dei carcerati.
Non ho trovato il coraggio di dire alla mamma che la sorella della sua figlia prediletta non ha la minima intenzione di presentarsi al ballo della gemella, tanto per non innervosirla.
Ho creduto sarebbe stato opportuno non dirglielo mentre, con un coltello non poco affilato, affettava il pane.
Domani è il compleanno di Amelie.
Domani è il compleanno di Amelie.
Ah già, anche il mio (nota sarcastica).

Josette Letitia


15 Novembre 1867

Oggi fuori diluvia.
Niente parco stamattina, niente Plaude stamattina.
La cara Amelie ha di nuovo nausea e vomito, merito forse del toccasana materno.
Almeno però non ho dimenticato di farle gli auguri.
Anche la mamma e la zia mi hanno augurato un felice compleanno, più per inerzia che per un vero sentimento.
Oggi infondo è il compleanno di Amelie e Josette, non il contrario.
Mamma è molto preoccupata,grazie anche alla zia che non esita a metterle in testa strane idee.
“Il ballo è rovinato...Il ballo è rovinato....” va blaterando sottovoce mentre accarezza un gatto. E' preoccupata che Amelie possa vomitare la sera del ballo.
Nota positiva, anzi positivissima.
Plaude non è fidanzato.
Me lo ha detto così senza troppi giri di parole mia cugina.
E ,appena le ho sentito sillabare la parola “non” già ero euforica, progettando una nostra eventuale vita amorosa, come sarebbe stato il nostro matrimonio, come avremmo chiamato i nostri figli e numerosi cani (alla faccia vostra odiosi felini di zia Carlà).
Altra nota positiva.
La mamma. Contenta per il fatto che, il vomito, abbia fatto entrare Amelie nel suo vestito, ha acconsentito al fatto che io manchi per la festa.
Che grande giornata.
Ed è pure il mio compleanno.

Josette Letitia


17 Novembre 1867

Non so come iniziare.
Non so davvero cosa e come scriverlo.
Ieri sera c'è stato il ballo, il gran ballo.
Ieri era la sera di Amelie.
Alle 18.00, puntuali come due svizzere, la zia e la mamma,sono salite in carrozza e si sono recate al ricevimento.
Amelie è rimasta a casa con me, per gli ultimi preparativi.
E' in ritardo, accelera il passo scendendo le scale, scivola e non si rialza.
Mi precipito da lei.
Non si è fatta nulla di grave per fortuna, ma non riesce a stare in piedi da sola. La serata rovinata, la festa di fidanzamento, i mesi di progetti.
Le porto il braccio attorno alla spalla e la faccio sedere.
Piange per il dolore, ma nonostante ciò cerca continuamente di alzarsi, senza successo.
Dopo due minuti di “Fa tanto male?” e “Non sforzare il piede” ,Amelie con gli occhi in lacrime mi guarda e mi dice “Ci devi andare tu alla festa. Ti prego Josette, sei la mia ultima speranza se aspetto ancora si vedrà... Antoinne ...Ti prego Josette ci devi andare tu!” Cerco di consolarla “Vedrai che Antoinne capirà..e anche la mamma...si farà più avanti la festa ...non disperarti...Amelie!”.
Insistette, pianse come non le avevo mai visto fare,tanto che alla fine mi convinse.
Si spogliò, mi diede il vestito , mi truccò, pettinò e mi mise la sua maschera.
Io nel frattempo cercavo di farla desistere:”Si vedrà”le dissi:”Se ne accorgeranno sentendomi parlare”.
“E allora tu sta zitta” mi disse in modo fermo e freddo,quasi come se volesse picchiarmi.
Fu molto attenta ad incipriarmi la spalla sinistra, per via della mia voglia a forma di mezzaluna, e , con le lacrime agli occhi mi raccomandò più volte di stare sempre zitta.
Salii in carrozza.
Era tardi, ma in fondo era la festa di Amelie, l'avrebbero aspettata.
Non fu difficile abituarsi al bustino stretto del vestito (sono lievemente più magra di Amelie).
Il difficile fu abituarsi all'appellativo Amelie, e , soprattutto,al non parlare, cosa molto ardua per una persona irruente e impulsiva come me.
Il ciambellano annuncia il mio ingresso, tutti plaudono la mia cara sorella e, con il naso all'insù, mi scrutano.
La mamma quasi piangeva nel vedere come mi calzasse il vestito tutto orli e merletti, con la zia accoccolata sulla sua spalla che mi guardava orgogliosa.
Mi si avvicina Antoinne.
Mi fa un po' strano ballare con quel damerino, che mi tiene così stretta che quasi mi toglie il fiato, ma ,infondo, è il fidanzato di Amelie, è così che deve essere.
Ballo con lui, rimaniamo entrambi sempre zitti, ad eccezione di alcune sue uscite come “Ti trovo splendida stasera” o “Balli divinamente”.
E' proprio il damerino che mi aspettavo.
Ad un certo punto mi viene sete.
“Disarciono” Antoinne, e mi dirigo verso il tavolo del buffet.
La mamma raccomanda sempre ad Amelie di non abbuffarsi in pubblico, e, per non farle fare brutta figura, mi limito a versarmi del punch alcolico.
Ne ho davvero bisogno.
Mentre butto giù il primo bicchiere,vedo attraverso il fondo in vetro del calice un uomo che mi fissa con aria disdicevole e indispettita.
Ha un aria familiare, forse l'ho incrociato altre volte, ma non gli do troppo peso.
Lo ignoro spudoratamente più che posso, ma, ad un certo punto mi si avvicina, mi afferra la mano e, con molta discrezione, mi accompagna fuori.
Quando siamo fuori, si volta e,sotto la luce del lampione, riesco ad identificarne i lineamenti.
E' il maestro di pianoforte di Amelie.
“Sicuramente vorrà congratularsi...nulla che richieda una conversazione...”penso tra me e me mentre mi si avvicina.
Estrae una mano dal taschino, e me la mette sul ventre.
Sorpresa, d'istinto cerco di spostarmi, ma non me lo permette.
Prima che possa fare una qualunque mossa mi blocca con l'altra mano.
Sono confusa, non capisco che voglia.
Ad un certo punto mi si avvicina, si congratula per il fidanzamento e mi augura di avere figli maschi , premendomi la mano sul ventre.
Le piace molto il piano, ma non la vedo mai né provare né solfeggiare.
La mamma è preoccupata perché Amelie potrebbe non entrare nel vestito per la festa.
La cara Amelie ha di nuovo nausea e vomito.
Nausea e vomito.

Josette Letitia

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