domenica 22 marzo 2009

7° capitolo - Acqua che scorre non porta veleno




Gli eserciti erano schierati, le catapulte cariche, i re al comando.
I re, in testa agli eserciti, incitavano le truppe, le mogli salutano i mariti, i figli il padre, le ragazze il fidanzato.
Tutto era pronto, ogni carta era scoperta e ogni asso andava giocato per la più epica delle battaglie che mai avrebbe coinvolto le rive.
La tensione era palpabile.
All'improvviso si ode un rumore sordo , come di acqua che sgorga.
Cala un gelido silenzio.
“Troppo secco per la pioggia, non può essere...” pensiero comune che attraversa ed attanaglia la mente di molti roditori.
Pochi secondi dopo, un'enorme massa d'acqua travolge tutto e tutti.
Il letto del fossato, troppo largo e basso, non riesce contenere tutta quell'acqua , che esonda, inondando ogni cosa.
Tane vengono scoperchiate, arbusti vengono come niente piegati.
Tutto viene sommerso.
Non rimane più niente, solo acqua e fango.
Niente, tranne roditori in disperata fuga.
“La notte degli imbrogli” volse così al termine.
Iniziò ora il “giorno degli sbrogli”.
Perché descrivere il volto dei due fattori quando il mattino presto si affacciarono alla loro finestra, non mi è certo compito facile.
Martin poté vedere Larry e Larry poté vedere Martin, perché ora, a separarli, non vi erano più gli alti arbusti del granturco, anzi, non vi era più niente se non fango, acqua e tanti, tanti acini di mais.
Né Martin né Larry avevano abbastanza saliva per questo.

Il racconto è terminato. Per tornare alla home page cliccare qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La storia non è male, forse troppo corta. La durata ristretta dei periodi presenti (o gran parte) induce il lettore ad una lettura (mi scuso per la ripetizione) alquanto veloce. Lo stile è molto buono però ancora da rifinire. Saluti.